"Vale più l'eternità che raggiungerò O i secondi che da lei mi separano?" Te lo sarai chiesto, amico angelo, Sul parapetto poco prima di buttarti giù. (poco prima di buttarti giù) Ed io ti vedo risucchiato dalla crudeltà Di un'ossessione che biancheggia Sulla tua faccia: Cammini ipnotizzato verso l'azzurrità E verso il ponte che si staglia E che troneggia. (che si staglia e che troneggia) Forse ti chiedi se è vero che non credi. Forse rivedi te stesso fino a ieri, Dal giorno in cui sei nato, (in ciò che è stato e non è stato) (in ciò che è stato e non è stato) (in ciò che è stato e non è stato) (in ciò che è stato e non è stato) Un giorno la tua voce mi chiamò Per dirmi: "Ti ricordi di Updike? L'ho preso ed è magnifico", E mentre mi dicevi così Pensavo che tu, prima, mai, Avevi telefonato a me... E' l'ultimo ricordo che ho di te E so che non lo perderò. Ora ti vedo rasente la rete del ponte Gettare un'occhiata al fiume E alle sue sponde. Il conto si rovescia E ingolli quel che resta dell'angoscia. (Il conto si rovescia) (Il conto si rovescia) (Il conto si rovescia) Un giorno la tua voce mi chiamò Per dirmi: "Ti ricordi di Updike? L'ho preso ed è magnifico", E mentre mi dicevi così Pensavo che tu, prima, mai, Avevi telefonato a me... E' l'ultimo ricordo che ho di te E so che non lo perderò. E mentre mi dicevi così Pensavo che tu, prima, mai, Avevi telefonato a me... E' l'ultimo ricordo che ho di te E so che non lo perderò.