Un anno di Narcisi e solitudine Specchiandomi Nella mia finitudine, Sporgendomi Su quella viva fissità Che ad ogni respiro moriva un po' In concentriche Delucidazioni E fuggevoli illuminazioni. E in essa tu, Ninfea di bianco fascino, Che aprendoti Sul lago delle vanità Ti apristi a me, perduto in Una sola immagine Vibrante ad ogni sospiro. E bella e fragile. Ci guardammo e ci ascoltammo: Silenzi e parole a corredo fecondo del testo della seduzione E il suono segreto delle brame a musicare la scena. Poi finalmente un dì ti presi fra le mani E le tue foglie si adagiarono sui miei palmi Ma il soffio della vita e il suo schiaffo ti fecero presto volare via Ed ora, qui, Nessun profumo sa di te. Non ci sei più. Nell'acqua ciò che è intorno a me Si specchia con me Riflesso in un'immagine Che si anima di quello che anima me. Resterò qui Un anno, un altro... e quanti più... Specchiandomi Ovunque dove eri tu. E intorno a me Narcisi e quietudine E tutto ciò che si anima di quello che anima me.