In quelle trine morbide Nell’alcova dorata v’è un silenzio Gelido, mortal, v’è un silenzio Un freddo che m’agghiaccia Ed io che m’ero avvezza A una carezza Voluttuosa Di labbra ardenti e d’infuocate braccia Or ho tutt’altra cosa! O mia dimora umile Tu mi ritorni innanzi Gaia, isolata, bianca Come un sogno gentile Di pace e d’amor!