Vita Mutatur Non Tollitur

Vita Mutatur Non Tollitur 歌词

歌曲 Vita Mutatur Non Tollitur
歌手 Terror Haze
歌手 DJ Stivo
专辑 Carcerato
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作词 : Ugo Buonfiore
作曲 : Mauro Romano
VITA MUTATUR NON TOLLITUR
Di Ugo Buonfiore
(Prima strofa)
Ricordati di me questa sera che non hai da fare,
mi imprigiona lento il canto di queste sirene,
anime nere che mi aleggiano intorno,
concubine del diavolo che mi succhiano il sangue ed azzannano il corpo.
Sono un anima ribelle che al tempo si consuma,
mentre dal basso assisto al pianto della luna,
cadono i mostri mai visti, i figli del disgusto,
ti sto portando il panico, il dolore e il disastro.
Il fiore di sta gioventù è sbocciato, vissuto ed appassito,
con gli occhi spalancati a un passo dall’infinito
dove tenebre abbracciano il mio collo avvizzito,
spezzato nell’orrore di un tempo ormai finito!
(seconda strofa)
Rotolava pesante la mia testa mozzata sui campi di grano,
macchiati dal veleno eterno di parole infette di un’amore profano,
iniziami a capire, un poeta maledetto che scrive col sangue di dita bucate da spine
in pasto a un cobra nefasto avvolto tra le sue spire,
sposato col dolore in questa lotta senza fine!
“Sorridi che la vita ti sorride!”,
tra il cemento armato come oro colato sul cammino mutato delle nostre vite,
dal tutto inasprite, vivendo all’asciutto tra sfortune e fatiche,
perseguitando me stesso, ricercando l’oblio per saziarmi con fare da ossesso.
E’ questo il nesso o la cagione,
si ciba del marcio quest’essere errante disceso dal sole,
vi porta la luce accecante di queste agghiaccianti parole
col volto coperto e la scure puntata sulle vostre gole,
zuo ci : Ugo Buonfiore
zuo qu : Mauro Romano
VITA MUTATUR NON TOLLITUR
Di Ugo Buonfiore
Prima strofa
Ricordati di me questa sera che non hai da fare,
mi imprigiona lento il canto di queste sirene,
anime nere che mi aleggiano intorno,
concubine del diavolo che mi succhiano il sangue ed azzannano il corpo.
Sono un anima ribelle che al tempo si consuma,
mentre dal basso assisto al pianto della luna,
cadono i mostri mai visti, i figli del disgusto,
ti sto portando il panico, il dolore e il disastro.
Il fiore di sta gioventu e sbocciato, vissuto ed appassito,
con gli occhi spalancati a un passo dall' infinito
dove tenebre abbracciano il mio collo avvizzito,
spezzato nell' orrore di un tempo ormai finito!
seconda strofa
Rotolava pesante la mia testa mozzata sui campi di grano,
macchiati dal veleno eterno di parole infette di un' amore profano,
iniziami a capire, un poeta maledetto che scrive col sangue di dita bucate da spine
in pasto a un cobra nefasto avvolto tra le sue spire,
sposato col dolore in questa lotta senza fine!
" Sorridi che la vita ti sorride!",
tra il cemento armato come oro colato sul cammino mutato delle nostre vite,
dal tutto inasprite, vivendo all' asciutto tra sfortune e fatiche,
perseguitando me stesso, ricercando l' oblio per saziarmi con fare da ossesso.
E' questo il nesso o la cagione,
si ciba del marcio quest' essere errante disceso dal sole,
vi porta la luce accecante di queste agghiaccianti parole
col volto coperto e la scure puntata sulle vostre gole,
zuò cí : Ugo Buonfiore
zuò qǔ : Mauro Romano
VITA MUTATUR NON TOLLITUR
Di Ugo Buonfiore
Prima strofa
Ricordati di me questa sera che non hai da fare,
mi imprigiona lento il canto di queste sirene,
anime nere che mi aleggiano intorno,
concubine del diavolo che mi succhiano il sangue ed azzannano il corpo.
Sono un anima ribelle che al tempo si consuma,
mentre dal basso assisto al pianto della luna,
cadono i mostri mai visti, i figli del disgusto,
ti sto portando il panico, il dolore e il disastro.
Il fiore di sta gioventù è sbocciato, vissuto ed appassito,
con gli occhi spalancati a un passo dall' infinito
dove tenebre abbracciano il mio collo avvizzito,
spezzato nell' orrore di un tempo ormai finito!
seconda strofa
Rotolava pesante la mia testa mozzata sui campi di grano,
macchiati dal veleno eterno di parole infette di un' amore profano,
iniziami a capire, un poeta maledetto che scrive col sangue di dita bucate da spine
in pasto a un cobra nefasto avvolto tra le sue spire,
sposato col dolore in questa lotta senza fine!
" Sorridi che la vita ti sorride!",
tra il cemento armato come oro colato sul cammino mutato delle nostre vite,
dal tutto inasprite, vivendo all' asciutto tra sfortune e fatiche,
perseguitando me stesso, ricercando l' oblio per saziarmi con fare da ossesso.
E' questo il nesso o la cagione,
si ciba del marcio quest' essere errante disceso dal sole,
vi porta la luce accecante di queste agghiaccianti parole
col volto coperto e la scure puntata sulle vostre gole,
Vita Mutatur Non Tollitur 歌词
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