Federico

Federico 歌词

歌曲 Federico
歌手 Marco Calliari
专辑 Mi ricordo
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作词 : Claude Joseph Gerard Leveillee
作曲 : Claude Joseph Gerard Leveillee
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent’anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
- Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo!
Poi la vita ti mangia, e lei t’ha divorato
prima o poi mangia tutti e io dietro di lei.
Sognavamo la fuga, sognavamo di andare,
di lasciare la casa, di restare da soli.
Tu hai scordato Chopin, io mi do da gran fare
oggi tu bevi vino, perché ciò fa più serio.
Vedo papà che invecchia, tutto questo c’invecchia
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent’anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
- Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo !
Dopo venne la festa, fu la festa più bella,
Fu quella degli amanti e durò una primavera.
Poi l’autunno ritornò, questo autunno di vita.
Addio bell’Arlecchino, vedi che ti ho mentito.
Son crollati i castelli, addio chiaro di luna.
Alla fine dobbiamo, se vogliamo crearla.
una vita tranquilla, vita da «bon vivant».
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent’anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva.
Là… Ti ricordi Federico… dai, ciao!
zuo ci : Claude Joseph Gerard Leveillee
zuo qu : Claude Joseph Gerard Leveillee
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papa ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo!
Poi la vita ti mangia, e lei t' ha divorato
prima o poi mangia tutti e io dietro di lei.
Sognavamo la fuga, sognavamo di andare,
di lasciare la casa, di restare da soli.
Tu hai scordato Chopin, io mi do da gran fare
oggi tu bevi vino, perche cio fa piu serio.
Vedo papa che invecchia, tutto questo c' invecchia
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papa ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo !
Dopo venne la festa, fu la festa piu bella,
Fu quella degli amanti e duro una primavera.
Poi l' autunno ritorno, questo autunno di vita.
Addio bell' Arlecchino, vedi che ti ho mentito.
Son crollati i castelli, addio chiaro di luna.
Alla fine dobbiamo, se vogliamo crearla.
una vita tranquilla, vita da bon vivant.
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papa ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva.
La Ti ricordi Federico dai, ciao!
zuò cí : Claude Joseph Gerard Leveillee
zuò qǔ : Claude Joseph Gerard Leveillee
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo!
Poi la vita ti mangia, e lei t' ha divorato
prima o poi mangia tutti e io dietro di lei.
Sognavamo la fuga, sognavamo di andare,
di lasciare la casa, di restare da soli.
Tu hai scordato Chopin, io mi do da gran fare
oggi tu bevi vino, perché ciò fa più serio.
Vedo papà che invecchia, tutto questo c' invecchia
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva. Ma dopo !
Dopo venne la festa, fu la festa più bella,
Fu quella degli amanti e durò una primavera.
Poi l' autunno ritornò, questo autunno di vita.
Addio bell' Arlecchino, vedi che ti ho mentito.
Son crollati i castelli, addio chiaro di luna.
Alla fine dobbiamo, se vogliamo crearla.
una vita tranquilla, vita da bon vivant.
Me ne frego del mondo Intero, quando Federico
mi ricorda gli amori dei nostri vent' anni
I dolori, casa nostra, e non si scorda degli amici sul balcone,
che oggi sono dispersi ai quattro venti.
Non eravamo poeti, neanche preti, neanche furbi.
Ma papà ci amava molto, ti ricordi la domenica,
Intorno al tavolo, si rideva, discuteva.
Mentre mamma ci serviva.
Là Ti ricordi Federico dai, ciao!
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